Covid. Basta con la denigrazione sistematica dei medici di famiglia
- Massimiliano Bellisario
- 27 mar 2021
- Tempo di lettura: 5 min

Da QuotidianoSanità, Lettere al Direttore del 24 marzo 2021
Gentile Direttore, in questo anno di pandemia la medicina di famiglia è stata costantemente sotto attacco, considerata come un fronte che è venuto meno al suo compito di fungere da barriera all’avanzata del nemico. Gli attacchi sono arrivati da “fronti” esterni (stampa, social, Tv) ed interni ad opera di “illustri” professori e colleghi ospedalieri. Tutto ciò ha contribuito a fornire una immagine assai distorta del nostro lavoro. I medici di famiglia vengono accusati di: - aver chiuso gli studi, senza accettare più visite con libero accesso - di ricevere solo su appuntamento - di non essere rintracciabili al telefono - di non curare i pazienti Covid a domicilio All’inizio della pandemia e in mancanza di DPI ci è stato raccomandato di ridurre al minimo le visite in presenza e di fare sempre un triage telefonico prima di ricevere i pazienti. Questo è quanto è stato fatto dalla maggior parte di noi per cercare di tutelarci, perché ammalarci significava e significa lasciare i cittadini in carico senza alcuna assistenza.
Con l’arrivo dei DPI le visite sono riprese, sempre su appuntamento e per seri motivi. Le prescrizioni di farmaci e il controllo esami, se non necessitano di visita in presenza, sono state, e lo sono ancora, effettuate per via telematica: tutto questo per far sì che non si creino assembramenti nelle nostre sale d’attesa.
I nostri telefoni squillano continuamente e ormai i pazienti hanno non solo il numero di telefono dello studio ma anche quello dei nostri cellulari: rispondere a tutti (telefonate, Whatsapp , sms, email) comporta più di 12 ore di lavoro al giorno, festivi compresi (specie per monitorare i pazienti Covid, a domicilio).
Siamo stati accusati di non curare i malati di Covid: tale affermazione non merita commenti. Siamo di fronte a un virus imprevedibile, per molti aspetti sconosciuto e non abbiamo armi da usare, specie sul territorio (manca ancora un protocollo condiviso ed unanimemente accettato). Saremmo noi i principali responsabili del mancato arresto della pandemia?
Eppure basta uno sguardo, anche distratto, ai dati per capire che chi finisce in Ospedale per Covid rappresenta una percentuale molto piccola, per fortuna, rispetto a chi è a domicilio.
Chi segue questi pazienti? Chi fornisce loro le indicazioni basilari? Chi fa il monitoraggio del loro stato di salute? Noi siamo rimasti l’unico presidio di salute accessibile per i pazienti: i nostri studi sempre aperti anche quando tutta l’attività della specialistica ambulatoriale, ospedaliera e dei presidi ASL, INPS e INAIL è stata bloccata.
Eppure qualcuno ci ha chiamati “ignavi”, come quelli a cui Dante attribuiva il massimo disprezzo, o peggio “disertori”…
Quanta malafede c’è dietro a queste parole, malafede ed ignoranza di chi non vuole neanche sporcarsi le mani per capire il lavoro degli altri ed esprime giudizi senza conoscenza e competenza: giudizi che contribuiscono ad esasperare medici e pazienti in un periodo in cui la stanchezza sta stremando un po' tutti.
Forse ad altri vanno ricondotte le responsabilità e cioè ad un Sistema politico:
- che ha tagliato personale e non ha saputo programmare un adeguato numero di medici e specialisti,
- che ha tagliato posti letto negli Ospedali, promettendo un rilancio del territorio mai iniziato.
A ciò si aggiunge la responsabilità di un certo tipo di sindacalismo, che ci ha massacrati di incarichi e compiti impropri ed inappropriati, senza una visione del futuro e senza scudo difensivo.
Siamo stanchi, ma più che la stanchezza fisica ci fiacca e ci indigna il giudizio malevolo di chi non sa riconoscere il valore del lavoro altrui , di chi ha bisogno di capri espiatori da buttare in pasto all’opinione pubblica, di chi deve sempre creare “un mostro” da buttare in prima pagina.
La stanchezza psico-fisica è accompagnata alla percezione del poco valore che si dà alla nostra professione di medici di famiglia.
Eppure i medici italiani nel mondo, sono quelli che hanno dato il più alto contributo in termini di vite umane in questa pandemia e molti di questi erano medici di famiglia, sprovvisti inspiegabilmente anche di una qualsiasi tutela Inail.
BASTA con questa campagna di denigrazione e squalificazione del nostro lavoro!
Oggi chiediamo più rispetto per il nostro lavoro e la possibilità di essere protagonisti.
Dobbiamo e vogliamo contribuire a riformare questo nostro patrimonio concreto che è il SSN, a cominciare proprio dalla Medicina del Territorio: investire nelle Cure Primarie, che vede tra gli attori anche i Medici e i Pediatri di famiglia, significa migliorare drasticamente il Benessere di un Paese, in termini economici e sociali.
Lista MMG Firmatari
Alescio Tiziana Sicilia
Amadio Santo Lazio
Amendolara Giancarlo Maria Lazio
Antonucci Anna Campania
Aquilino Maria Rosaria Puglia
Argelli Alice Emilia Romagna
Baciu Elena Piemonte
Badalì Salvatore Sicilia
Balella Paolo Emilia Romagna
Baratta alessandro Lazio
Barbaro Rosa Puglia
Bardino Pasqualina Sardegna
Bellisario Massimiliano Lombardia
Belviso Francesco Paolo Puglia
Berardelli Catia Calabria
Bille Cesare Lazio
Bille Giorgio Lazio
Biosa Maria Maddalena Sardegna
Boero Roberto Emilia Romagna
Bonfa Maria Giovanna Emilia Romagna
Bontà Maria Antonietta Lazio
Brigandì Mario Sicilia
Briganti Maurizio Lazio
Britta Maria Lombardia
Bruschelli Carla Lazio
Calisi Luigina Lazio
Calzaretti Maria Cristina Puglia
Cancedda Luciana Sardegna
Cantarano Serena Lazio
Cappiello Ersilia Puglia
Capriati Nicola Puglia
Cardella Sergio Sicilia
Carota Gabriella Lazio
Carota Alessia Lazio
Cascella Vincenzo Lazio
Casciano Angelo Lazio
Catenacci Angelo Lazio
Cavaretta Cristina Lazio
Cavaretta Mimmo Sicilia
Cavera Salvatore Sicilia
Caviglia Girolama Sicilia
Cogoni Marco Sardegna
Colla Fabrizio Emilia Romagna
Consalvi Genesio Lazio
Corallo Claudia Sicilia
Costanza Bianca Maria Sicilia
D'Alba Vito Puglia
D'Alessio Maria Cristina Lazio
De Robertis Aldo Puglia
De Salvia Davide Puglia
De Santis Maria Gabriella Calabria
De Vuono Antonio Calabria
Dei Giudici Giuseppe Lazio
Del Castillo Rosario Sicilia
Deledda Bruno Sardegna
Dente Giovanni Claudio Sargegna
Deriu Umberta Sardegna
Di Filippo Antonio Lazio
Di Loreto Mario Lazio
Di Silvestre Baldassare Sicilia
Di Trapano Maria Carla Lazio
Di Turi Cosima Puglia
Falcone Maria Francesca Sicilia
Faralli Anna Rita Lazio
Fasulo Serenella Sicilia
Fasulo Gerlando Sicilia
Favale Giuseppina Puglia
Favarato Susanna Veneto
Favia Maria Puglia
Ferrante Liliana Campania
Ferrara Eduardo Puglia
Ferretti Alessia Lazio
Fiacco Luigi Lazio
Filosa Carlo Lazio
Fiore Roberta Lazio
Fortino Maria Sicilia
Fracale Vittoria Lazio
Galli Claudio Lazio
Gambino Pietro Sicilia
Gentile Valeria Lazio
Gerardi Astrid Vincenza Lazio
Giustizieri Maria Sofia Sicilia
Graziani Luigi Umbria
Greco Giuseppina Sicilia
Iaccarino Anna Maria Lazio
Imburgia Giovanni Sicilia
Infantino Antonino Puglia
La Penna Fabio Lazio
La Valle Giuseppina Lazio
Le Foche Luca Lazio
Lisanti Giovanni Sicilia
Lo Re Maria Concetta Sicilia
Losano Cristiana Emilia Romagna
Lucattini Adriana Lazio
Mancin Ornella Veneto
Mandas Franco Emilia romagna
Mangione Marcello Massimo Sicilia
Mangione Paolo Puglia
Marasco Anna Puglia
Marchetti Mauro Lazio
Marchetti Antonella Lazio
Martini Luigi Lazio
Maruotti Gerardo Puglia
Maruotti Gerardo Puglia
Masucci Monica Lazio
Masucci Nicolanna Lazio
Mattaliano anna Maria Toscana
Mazzella Giovanni Lazio
Meloni Maria Grazia Sardegna
Meloni Carlo Sardegna
Milandri Tiziano Emilia Romagna
Militello Giuseppina Sicilia
Miniello Massimo Lazio
Missiroli Davide Emilia Romagna
Moggi Francesca Emilia Romagna
Mondella Sabrina Sardegna
Morgante Grazia Puglia
Mossa Stefania Sardegna
Murdaca Rosa Maria Angela Lombardia
Muscolo Vincenzo Lazio
Musinu Cristina Sardegna
Ognibene Giuseppe Sicilia
Pace Marina Lazio
Palermo Grazia Lazio
Palumbo Vincenzo Sicilia
Panedda Pina Sardegna
Passarini Mauro Lazio
Pastore Aldo Lazio
Perin Carlo Lazio
Petta Rosa Sicilia
Piccinnu Paola Sardegna
Piras Rosaria Lazio
Piso Vincenzo Sicilia
Pizzuti Ennio Lazio
Porta Enrica Lombardia
Prencipe Lorenzo Puglia
Preziati Daniela Lombardia
Putzu Massimo Sardegna
Raggi Renzo Emilia Romagna
Rensi Gianna Veneto
Ricci Vincenzo Puglia
Ricci Franco Lazio
Ricci Maccarini Gianfranca Emilia Romagna
Ripepi Marcello Lazio
Romagnoli Paola Emilia Romagna
Rossi Dina Sicilia
Rotunno Caterina Puglia
Rubessa Rosario Lazio
Ruggiero cecilia Puglia
Salerno Sebastiano Sicilia
Saturnino Alfonso Campania
Scalisi Aldo Franco Lazio
Scarpa Andrea Veneto
Scarpellini Maria Giovanna Lazio
Scialfa Francesco Sicilia
Serra Maurizio Emilia Romagna
Sorci Carmela Sicilia
Spano Salvatore Sardegna
Spatafora Rosalia Sicilia
Straniero Monica Puglia
Taglienti Alessandra Lazio
Tedesco Maria Lazio
Terrana Anna Maria Sicilia
Tini Maria Laura Lazio
Tomassini Pierina Lazio
Troisi Renato Sicilia
Valguarnera Sabrina Sicilia
Valle Lucia Lazio
Verri Amedeo Lazio
Viotto Laura Lazio
Volpini Massimo Lazio
Immagine humonia/Getty Images/iStockphoto
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