L’ATS è tenuta a mettere in atto azioni finalizzate a garantire ai cittadini il rispetto dei tempi massimi d’attesa (ad almeno il 90% degli assistiti per le prestazioni oggetto di monitoraggio), secondo il codice di priorità individuato dal Medico curante (Medico di Medicina Generale, Pediatria di Libera Scelta, Medico Specialista) in base alla situazione clinica rilevata.
La Struttura sanitaria è tenuta a garantire l’erogazione delle prestazioni nel rispetto dei tempi previsti dalle classi di priorità a decorrere dal momento della presentazione della richiesta da parte del cittadino; nel caso in cui il cittadino si presenti oltre i termini di cui sopra, l’erogazione della prestazione dovrà essere garantita nei tempi previsti dalla classe di priorità immediatamente successiva. Qualora la struttura a cui si rivolge il cittadino non avesse disponibilità ad erogare la prestazione entro i tempi previsti dalla specifica priorità, il Responsabile Unico Aziendale per i tempi d’attesa (RUA), così come definito dalla DGR X/7766/2018, si attiva per individuare altre strutture in grado di offrire la prestazione entro i tempi indicati. Qualora sul territorio dell’ATS non fossero presenti le disponibilità richieste, la struttura scelta è tenuta ad erogare la prestazione come libero-professionale (come una visita privata, ndr) con oneri a proprio carico chiedendo al cittadino di riconoscere il solo valore relativo al ticket se dovuto. Tale opzione non è prevista nel caso in cui il cittadino non dovesse accettare la prestazione offerta presso altra struttura nei tempi previsti dalla classe di priorità.
In osservanza alla DGR XI/1865/2019, le prestazioni successive al primo accesso dovranno essere prescritte dal professionista che ha preso in carico il paziente senza che questi sia rimandato al MMG/PLS per la prescrizione. A tale fine le Aziende dovranno adottare idonee modalità affinché le prestazioni successive al primo accesso siano prenotate, se non diversamente richiesto dal paziente, contestualmente alla produzione della prescrizione da parte del medico specialista della struttura.
Il prescrittore, affinché il proprio paziente possa effettuare la prestazione entro un tempo di attesa idoneo, deve assegnare una specifica classe di priorità in base alle necessità cliniche rilevate e riportare sempre un quesito diagnostico valido.
Il cittadino è tenuto ad effettuare la prenotazione coerentemente con la tempistica definita dalla priorità indicata dal prescrittore e in caso di impedimenti, ad annullare l’appuntamento fissato in modo da consentire ad un altro utente di usufruire del posto liberato in agenda. In tal senso devono essere favorite, da parte del sistema, le comunicazioni di disdetta come sopra richiamato. Il contesto attuale infatti impone che le informazioni rese disponibili agli utenti attraverso i siti web aziendali siano il più possibile chiare ed aggiornate.
Il Decreto Legislativo n.124 del 29 aprile 1998, all'art. 3, comma 13, prevede che “qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal direttore generale ai sensi dei commi 10 e 11, l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria, ponendo a carico dell’azienda unità sanitaria locale di appartenenza e dell’azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione, in misura eguale, la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l’effettivo costo di quest’ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti. Nel caso l’assistito sia esente dalla predetta partecipazione l’azienda unità sanitaria locale di appartenenza e l’azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione corrispondono, in misura eguale, l’intero costo della prestazione”.
Per poter chiedere all'Azienda Sanitaria l'erogazione della prestazione in questi termini, potete utilizzare il file Word che vi allego, che può essere modificato con i vostri dati e va inviato agli indirizzi elencati. Potete scaricarlo da qui:
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